Clamoroso su WhatsApp, l’ultima novità non piace agli utenti e può essere pericolosa. Scopriamo di cosa si tratta e tutte le informazioni utili.
In merito ai servizi di messaggistica istantanea si è aperto un caso che sta facendo molto discutere gli esperti di tecnologia e che riguarda WhatsApp ma non solo. Si tratta di una nuova funzione che nelle intenzioni di chi l’ha pensata dovrebbe consentire un utilizzo più libero e agile delle app di messaggistica istantanea ma che potrebbe creare problemi di sicurezza.
Si tratta della interoperabilità tra i servizi di messaggistica istantanea, dunque tra WhatsApp e Telegram, ad esempio, ma anche tra altre piattaforme e chat. Questo significa che potremo usare WhatsApp per inviare messaggi ai nostri contatti di altre app, senza uscire da WhatsApp per passare all’altro servizio di messaggistica istantanea.
Se questa funzione potrebbe facilitare l’invio di messaggi, allo stesso tempo potrebbe creare dei grossi problemi nel funzionamento delle applicazioni, soprattutto riguardo alla sicurezza.
WhatsApp, l’ultima novità non piace agli utenti
L’interoperabilità tra le app di messaggistica istantanea non è stata scelta da WhatsApp ma si tratta di un obbligo introdotto dall’Unione Europea con il Digital Markets Act (DMA), entrato in vigore lo scorso 8 marzo e che obbliga gli operatori dei servizi di messaggistica a integrare le loro piattaforme. Se l’intento è chiaramente quello di agevolare gli utenti, in modo che possano comunicare tra loro anche usando app diverse, e soprattutto ridimensionare le posizioni dominanti di mercato di certi operatori, come il colosso WhatsApp, tuttavia sorgono grossi problemi riguardo alla sicurezza delle conversazioni e all’applicabilità della crittografia end-to-end (E2EE).
Questo sistema di crittografia protegge la riservatezza dei messaggi, che possono essere letti solo dal mittente e dal destinatario e che durante l’invio tramite la connessione internet vengono crittografati. In questo modo, i messaggi non possono essere intercettati e letti dai malintenzionati. I messaggi crittografati vengono decifrati da apposite chiavi crittografiche che sono archiviate nei telefoni, tablet o computer degli utenti che hanno scaricato l’app di messaggistica.
Dunque, per decifrare i messaggi, ogni app di messaggistica ha le proprie chiavi crittografiche che sono collocate nei dispositivi degli utenti. In questo modo è praticamente impossibile assicurare l’interoperabilità tra app diverse in sicurezza, tramite crittografia end-to-end (E2EE).
La soluzione potrebbe essere quella di archiviare le chiavi crittografiche non nei dispositivi degli utenti ma in un server esterno, a cui tutte le app di messaggistica possono accedere. Questa soluzione, tuttavia, creerebbe grossi problemi di sicurezza, come hanno fatto notare gli esperti, perché un server esterno è attaccabile dagli hacker, che potrebbero accedere ai dati riservati e ai messaggi di decine di milioni di utenti. Un problema molto serio.
Inoltre, non tutti i servizi di messaggistica istantanea sono interessati a questa interoperabilità con altre applicazioni. L’obbligo sarebbe valido solo per WhatsApp, per la sua posizione dominante tra le app di messaggistica. Per sapere come andrà a finire non resta che attendere notizie da WhatsApp su eventuali adattamenti dei sistemi crittografici.