I timori sulle ripercussioni delle Intelligenze Artificiali sulla società sono sempre più diffusi: adesso anche Bill Gates ha espresso molti dubbi.
Se persino Bill Gates, fondatore di Microsoft e grande “fan” delle IA, teme che questa tecnologia possa in qualche modo danneggiarci in futuro, dovremmo preoccuparci davvero. Cosa accadrà quando saranno le IA a fare i lavori che adesso fanno gli umani? Perché a questo punto non si parla più di un “se”, ma di un “quando”.
Le Intelligenze Artificiali potrebbero diffondersi come un virus, rubando il lavoro (e l’energia, non dimentichiamolo) a milioni di persone in tutto il mondo, anche in pochissimi anni. E a dirlo stavolta non è un “complottista” qualunque, ma il fondatore della Bill & Melinda Gates Foundation.
Cosa ha detto Bill Gates a proposito delle IA e perché dovremmo seriamente preoccuparci
Il fondatore di Microsoft in alcune recenti interviste si è lasciato andare ad affermazioni molto preoccupanti. Secondo Bill Gates le IA stanno progredendo più velocemente del previsto. Il filantropo ha decretato il 2024 come l’anno dell’AI, ma poi durante un’intervista con Sam Altman, CEO di OpenAI, ha espresso anche qualche perplessità. Secondo Bill Gates l’Intelligenza Artificiale potrebbe rubare il posto di lavoro non solo ai grafici – come già sta accadendo e non è certo qualcosa di positivo – ma anche a figure professionali come la sua.
D’altra parte si sponsorizzano le IA con scopi “umanitari”, e lo stesso Bill Gates ha dichiarato che saranno utilizzate per migliorare la qualità della vita e della salute delle popolazioni più povere. Si dice che grazie alle IA i lavoratori potranno alleggerire i loro compiti e potranno lavorare solamente qualche giorno a settimana.
Bill Gates non nega che alcune professioni, a causa dell’avvento delle IA, diventeranno obsolete, e c’è da crederci perché basta già vedere i primi effetti. I creativi stanno già subendo il “furto” del lavoro, poi probabilmente toccherà a tutti coloro che fanno un mestiere ripetitivo, ma anche avvocati, commercialisti, e chi lavora nel digitale. Persino i medici potrebbero diminuire di numero, dopotutto i progressi nella telemedicina hanno mostrato che si potrebbe, in futuro, ricevere diagnosi da robot. Un’eventualità impensabile fino a pochissimi anni fa.
Va da sé che una tecnologia così all’avanguardia possa generare benefici come grandi problematiche in tutto il mondo, con ripercussione anche molto gravi. Vedremo a chi darà ragione il tempo.